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Punto di interesse

Situata a Pianello Vallesina, è uno dei più raffinati singolari esemplari di architettura neoclassica delle Marche d’epoca napoleonica. La sua costruzione è legata alla famiglia Salvati, originaria di Rosara, nei pressi di Ascoli Piceno, e residente a Monte Roberto dal 1750 dove, uno dei suoi componenti, Benedetto, era stato nominato medico. Fu realizzata tra il 1805 e il 1820 su progetto di Giuseppe Camporesi (1763-1822), uno dei maggiori architetti del Neoclassicismo italiano. L’interno della villa si qualifica per la ricchezza e la varietà degli ornamenti decorativi, dagli stucchi con motivi geometrici, che formano soffitti e lacunari intervallati da elementi vegetali e floreali e continue citazioni tratte dalla classicità, a sculture femminili a tutto tondo che campeggiano nelle nicchie dei singoli pianerottoli. Completa l’intero complesso la vicina cappella di famiglia, dedicata a San Serafino, a pianta centrale con colonne corinzie in elegante neoclassico. Vi è sepolto chi volle la villa, Serafino Salvati (1755-1835). Il monumento funebre con effige è di Fedele Bianchini (1791-1867). La pala d’altare, il Matrimonio di Maria e Giuseppe, è copia dell’originale di Carlo Maratti (1625-1713).

E’ sede dal 1960 dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente succeduto alla Scuola Pratica di Agricoltura voluta per testamento del 1923 dall’ultimo dei Salvati, Serafino (1879-1924).

La Villa è gestita dalla Fondazione “Serafino Salvati”.

Comune

Maiolati sorge su una collina a 412 metri sul livello del mare. Come gli altri castelli che fiancheggiano la media valle dell’Esi­no è di origine medioevale. Nel sec. XIII Maiolati e la Villa di Talliano, ubicata a metà della collina che scende verso l’Esi­no, erano due piccoli centri posti a breve distanza uno dall’altro. Per la sua posi­zione, Maiolati, ben presto si trasformò in castrum, ebbe cioè un sistema difensi­vo e già dalle prime decadi del Duecento fece parte del Contado di Jesi fino al suo scioglimento avvenuto nel 1808. La Villa di Talliano, come tante altre “vil­le” della Vallesina, era sorta dopo il Mille come ampliamento di una curtis, cioè un complesso di possedimenti fondiari fra­zionati e dispersi, un’unità patrimoniale e aziendale che, appartenendo al vesco­vo di Jesi, fu contesa dalla città nel 1262 acquisendone tutti i diritti. Poco lontano sorgeva la chiesa di San Si­sto di Talliano con l’adiacente monastero. Con tutta probabilità chiesa e monastero furono fondati da monaci provenienti dalla vicina abba­zia di S. Elena sull’Esino, ad essa infatti appartenevano nel 1199. Nel 1305 chiesa e monastero subirono gravi danni ad opera dei fabrianesi in guerra con Jesi. In luogo dell’antico monastero sorge ora la chiesetta di S. Sisto ricostruita verosimilmente nel sec. XVIII-XIX. Nella zona sono stati ritrovati manufatti d’epoca neoli­tica e d’epoca romana come del resto analoghi reperti d’età romana sono stati rinvenuti in contrada Massarella ad est di Maiolati. L’intera dorsale tra il VII e il IX secolo venne a trovarsi nel mezzo della fascia confinaria tra il Ducato longobardo di Spoleto-Camerino e la Pentapoli bizantina: molti dei dominus loci poi assurti a capo dei borghi fortificati e quindi dei castelli sono di estrazione longobarda.

 

Percorso

Itinerario n° 7 - Moie, Maiolati Spontini, Colle Celeste, Boccolina, Vecchio Rotone, Moie.
Partendo da Piazza Kennedy seguire Via Trieste per ca un Km e dopo il terzo stop girare a sx in direzione della Vecchia Fornace, seguire la strada imbrecciata che fiancheggia il laghetto di pesca sportiva fino a giungere alla strada asfaltata; girare a sx e subito dopo girare a sx per strada bianca seguire fino a ritornare al centro abitato; girare a dx e subito dopo a dx fino a giungere alla strada statale 76, girare a sx e subito dopo a dx in direzione Superstrada. Oltrepassare il passaggio a livello e il ponte sul Fiume Esino e, dopo 300 mt, girare a dx, costeggiando il vallato seguire la strada per ca 3 Km e dopo una curva a sx iniziare la lunga e difficoltosa salita che porta a Maiolati Spontini. Dopo il cimitero seguire la strada asfaltata che porta al centro del paese, girare  a sx e in prossimità del Municipio andare diritti per il Viale alberato che porta al Colle Celeste. Dal Colle Celeste ritornare sul Viale alberato girare a dx per la discesa, giunti in prossimità di un incrocio girare a sx e subito dopo ancora a sx per la lunga discesa della Boccolina. Oltrepassato il ponte sull'Esino girare a dx per arrivare al Vecchio Rotone, in prossimità del quale girare a sx fino ad incontrare sulla sx un ponticello, imboccato il quale si continua in direzione del centro abitato, oltrepassare il sottopassaggio ferroviario e seguire la strada fino ad incrociare di nuovo la S.S. 76, girare a sx e ritornare sulla Piazza Kennedy.

Lunghezza  ca  Km 15
Tempo di percorribilità   ca  1 h 30 min.
Percorso  breve ma impegnativo

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