Da vedere in zona

La chiesa viene citata per la prima volta nel 1270 come pieve. La facciata, conserva in parte lo stile romanico originario, nel portale litico e nella monofora posta a lato. Nel XVIII secolo è stata sopraelevata e rifatta all’interno in forme classicheggianti. Contiene varie opere pittoriche. Notevole è il pentittico del Maestro di Staffolo, autore anonimo, di scuola fabrianese. Sulla destra, a ridosso dell’ingresso, è visibile la parte di un affresco del XV secolo raffigurante San Rocco. La chiesa conserva altre tele del XVII-XVIII secolo: la pala d’altare raffigurante un episodio della vita di Sant’Egidio e due tele di grandi dimensioni poste ai lati del transetto, una raffigurante le Anime del purgatorio e l’altra L’ultima cena.
Pentittico del Maestro di Staffolo
La pala rappresenta al centro la Vergine adorante il Bambino e ai lati San Pietro, San Giovanni Battista, Sant’Egidio e San Paolo. La predella rappresenta alcune scene della vita di Sant’Egidio. Una seconda predella raffigurante l’incoronazione, la visitazione e la natività della Vergine è attribuita alla scuola del Lotto e sicuramente apparteneva ad altra opera non individuata.