In via Spontini, 17, anticamente Borgo San Giovanni, dal nome dell’omonima antica chiesa, sorge la casa che Gaspare Spontini e Celeste Erard si fecero costruire pensando ad un ritorno definitivo a Maiolati: è la sede del museo.
L’edificio, a tre piani con un vasto scantinato a volte, è il risultato di ampliamenti e modifiche di un fabbricato realizzato tra il Settecento e l’Ottocento di proprietà della famiglia Valchera che Spontini acquistò nel 1842. I lavori di adattamento e modifica furono diretti dall’architetto jesino Ciriaco Santini tra il 1843 e il 1846 con la supervisione della Reggenza delle Opere Pie, volute dal maestro, in continuo contatto epistolare con lui che non mancava di dare, con sua moglie, i suggerimenti più idonei e minuziosi. Il palazzo, di stile neoclassico, mantiene la sua forma originaria essendo stato sottoposto esclusivamente ad interventi di restauro conservativo e di adeguamento alle norme di sicurezza.
La facciata, semplice e simmetrica, è in mattoni a vista; due gli ingressi, quello di destra conduce ai locali del piano terra, un tempo adibite a cucina e a locali per la servitù, quello di sinistra è l’ingresso principale che dà accesso al sobrio atrio longitudinale in fondo al quale è innestata una scala a sbalzo che conduce ai due piani superiori.
Le rampe della scala sono dotate di semplici balaustre in ferro battuto. I pavimenti sono in cotto. Le pareti ed i soffitti voltati a gavetta sono intonacati e per lo più decorati con motivi geometrici o floreali.
L’edificio dopo la morte di Spontini ed il ritorno di Celeste Erard a Parigi, ebbe diverse destinazioni: fu sede della Reggenza delle Opere Pie; dal 1920 al 1936 vi furono sistemati gli uffici del Comune, per un certo periodo ospitò anche la scuola elementare. Il 6 settembre 1951, in occasione delle celebrazioni del centenario della morte di Spontini, vi fu inaugurato il Museo allestito nelle stanze del primo e del secondo piano.
Al primo piano, entro due vetrine, è conservato ciò che rimane delle suppellettili di casa Spontini. In altre vetrine sono esposti spartiti musicali manoscritti e a stampa, riproduzioni di lettere autografe, dischi e pubblicazioni di interesse spontiniano.
Al piano superiore si conservano alcuni mobili ed altre suppellettili appartenuti alla famiglia.
Di grande interesse i due fortepiano, di cui uno a tavolino e uno a coda, datati 1820 e firmati F.lli Erard, provenienti dalla rinomata fabbrica di proprietà della famiglia di Celeste,
moglie di Spontini dal 1811. Vi sono, tra gli altri cimeli, i ritratti dei coniugi Spontini dipinti negli anni del loro matrimonio. Altri dipinti si riferiscono a scene delle sue opere più importanti (“La vestale”, “Fernardo Cortez”, “Olimpia”, “Milton”). Del Maestro sono conservati anche alcuni indumenti come la divisa di “Accademico delle Belle Arti dell’Istituto di Francia”.
Al museo sono annessi l’Archivio Spontiniano con preziosi documenti autografi, corrispondenza, testimonianze, ecc. e la Biblioteca ovviamente di argomento spontiniano e musicale.
Ad un Conservatore è demandata la responsabilità culturale del Museo, Archivio e Biblioteca, al fine di incrementarne il patrimonio documentale, di studiarlo e di renderlo disponibile agli studiosi e di quanti vogliono approfondirelo spessore del grande musicista di Maiolati.
Maiolati sorge su una collina a 412 metri sul livello del mare. Come gli altri castelli che fiancheggiano la media valle dell’Esino è di origine medioevale. Nel sec. XIII Maiolati e la Villa di Talliano, ubicata a metà della collina che scende verso l’Esino, erano due piccoli centri posti a breve distanza uno dall’altro. Per la sua posizione, Maiolati, ben presto si trasformò in castrum, ebbe cioè un sistema difensivo e già dalle prime decadi del Duecento fece parte del Contado di Jesi fino al suo scioglimento avvenuto nel 1808. La Villa di Talliano, come tante altre “ville” della Vallesina, era sorta dopo il Mille come ampliamento di una curtis, cioè un complesso di possedimenti fondiari frazionati e dispersi, un’unità patrimoniale e aziendale che, appartenendo al vescovo di Jesi, fu contesa dalla città nel 1262 acquisendone tutti i diritti. Poco lontano sorgeva la chiesa di San Sisto di Talliano con l’adiacente monastero. Con tutta probabilità chiesa e monastero furono fondati da monaci provenienti dalla vicina abbazia di S. Elena sull’Esino, ad essa infatti appartenevano nel 1199. Nel 1305 chiesa e monastero subirono gravi danni ad opera dei fabrianesi in guerra con Jesi. In luogo dell’antico monastero sorge ora la chiesetta di S. Sisto ricostruita verosimilmente nel sec. XVIII-XIX. Nella zona sono stati ritrovati manufatti d’epoca neolitica e d’epoca romana come del resto analoghi reperti d’età romana sono stati rinvenuti in contrada Massarella ad est di Maiolati. L’intera dorsale tra il VII e il IX secolo venne a trovarsi nel mezzo della fascia confinaria tra il Ducato longobardo di Spoleto-Camerino e la Pentapoli bizantina: molti dei dominus loci poi assurti a capo dei borghi fortificati e quindi dei castelli sono di estrazione longobarda.
Itinerario n° 5 - Cupramontana, S. Marco, Calapina, Castelbellino, Monteroberto, Maiolati Spontini, Cupramontana.
Partenza dal parcheggio antistante la cantina Colonnara. Da qui in direzione del centro cittadino, poco prima del Paese seguire indicazioni "cimitero", continuare imboccando a sx il viale alberato di fronte al cimitero. Proseguire per via S. Marco ancora a sx nel viale fino ad un bivio, tenere la dx affiancando un capannone ( strada bianca ). Il percorso incontra numerose case e diventa, più avanti, pianeggiante, ma solo per un breve tratto, poi si restringe e si volge in pendenza. Curva a dx e sx e di nuovo un tratto pianeggiante e poi in discesa su fondo sconnesso. All’altezza di una casa nuova, in fondo alla discesa, se la strada comunale è ancora soggetta a lavori di ripristino, bisogna attraversare il terreno coltivato a monte del passaggio privato . Si costeggia una piccola scarpata con delle querce e poi a dx fino a una sbarra ; da qui si può o scendere nella strada o proseguire per il campo. Sulla strada si passa tra una vecchia casa (dx) e un capannone seminterrato e poi dritti fino ad incrociare una strada bianca. Dx in discesa (v. Calapina) , dopo ca 100 mt, a sx su strada pianeggiante, seguire la strada principale per ca 500 mt, prima pianeggianti, poi in salita e di nuovo pianeggianti, nuovo incrocio, sempre dritti ( case a dx) . Incrocio con grande quercia e due strade, una a monte e una a valle della principale, ancora dritti, poi ca 100 mt, dopo una curva a sx ad un incrocio prima della discesa girare a sx in salita. Nuovo incrocio, girare a dx su strada pianeggiante , passaggio tra una recinzione privata e un lavatoio, ancora in salita fino ad una grande villa con parco a dx; dritti in leggera discesa fino all' asfalto (S.P. Castelli di Jesi), a sx sulla S.P. si prosegue fino a Castelbellino. Dopo il Paese, prima delle ultime case, su una curva a sx, prendere la tangente a dx in salita fino a Monte Roberto (ca 800 mt). Sotto le mura del Castello a dx e proseguire dritti fino alla S.P. .
Arrivati all'incrocio ( grande colonna di cemento), girare a dx verso Maiolati Spontini, attraversare il Paese e dopo ca 1 km (direzione Cupra) prendere a sx su strada bianca (vietata ai camion-adiacente a una villetta). Proseguire fino ad incontrare nuovamente la S.P. e in direzione Cupramontana, per ca 1,5 km, si ritorna al p.to di partenza.
Lunghezza ca 14 km
Tempo di percorribilità 1 h e 15 min
Percorso facile



















