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Punto di interesse

Inglobata nella Casa di ricovero per anziani voluta da Gaspare Spontini, sorge la Chiesa di San Giovanni: un rifacimento in pure forme neoclassiche di una chiesa preesistente dei secoli XVI-XVII, della quale si conserva ancora il campanile. Doveva essere la cappella destinata
ad ospitare la tomba di Spontini e quella della sua consorte. La struttura complessa ed unitaria insieme, è sottolineata dalla relativa tinteggiatura. Non si conosce l’autore del disegno, ma alcuni particolari architettonici fanno ipotizzare una matrice francese del progetto.

Il pavimento realizzato con graniglie di marmo di diversi colori, forma semplici disegni geometrici che nel grande ovale centrale riprendono il motivo della volta a vela sovrastante. La pala d’altare raffigurante la “Crocifissione con la Madonna, San Giovanni e la Maddalena” è una combinazione di pittura e scultura: la tela con le figure della Madonna e dei santi fa da sfondo al Crocifisso scultoreo preesistente. Il dipinto fu commissionato a Roma da Celeste Erard nel 1851 dopo la morte del marito forse ad un pittore francese contattato presso l’Accademia di Francia.
Sul lato sinistro della chiesa, circondata da una ringhiera in ferro battuto, è collocata la tomba di Gaspare Spontini: un sarcofago in marmo grigio scolpito a bassorilievo poggia su un alto basamento con una lunga dedica dettata da Ignazio Montanari. Le spoglie del Maestro vi furono traslate il 7 marzo 1853. La forma e la decorazione scultorea sono tipicamente neoclassiche: il prospetto ricorda quello di un tempio greco per la presenza di un frontone triangolare che reca agli angoli laterali due maschere funerarie. Dalla superficie liscia del rettangolo sottostante emerge un festone vegetale sorretto da due nastri, al di sopra del quale, in posizione centrale, entro una cornice d’alloro scolpita, risalta un medaglione in marmo bianco con l’effigie di Spontini. Il ritratto è  tradizionalmente attribuito ad Antonio Canova per la sua elevata qualità artistica. La precoce morte dell’artista veneto (1822) rispetto a quella del musicista (1851) rende problematica l’attribuzione, salvo una  realizzazione del ritratto molti anni prima della sua collocazione sulla tomba.
Il lato destro della chiesa, nell’apposita nicchia, doveva accogliere la tomba di Celeste Erard che invece, morta a Passy il 1 ottobre 1878, fu sepolta nel Cimitero Père Lachaise a Parigi; al posto della tomba è  collocato un piccolo altare a forma di sarcofago.

Comune

Maiolati sorge su una collina a 412 metri sul livello del mare. Come gli altri castelli che fiancheggiano la media valle dell’Esi­no è di origine medioevale. Nel sec. XIII Maiolati e la Villa di Talliano, ubicata a metà della collina che scende verso l’Esi­no, erano due piccoli centri posti a breve distanza uno dall’altro. Per la sua posi­zione, Maiolati, ben presto si trasformò in castrum, ebbe cioè un sistema difensi­vo e già dalle prime decadi del Duecento fece parte del Contado di Jesi fino al suo scioglimento avvenuto nel 1808. La Villa di Talliano, come tante altre “vil­le” della Vallesina, era sorta dopo il Mille come ampliamento di una curtis, cioè un complesso di possedimenti fondiari fra­zionati e dispersi, un’unità patrimoniale e aziendale che, appartenendo al vesco­vo di Jesi, fu contesa dalla città nel 1262 acquisendone tutti i diritti. Poco lontano sorgeva la chiesa di San Si­sto di Talliano con l’adiacente monastero. Con tutta probabilità chiesa e monastero furono fondati da monaci provenienti dalla vicina abba­zia di S. Elena sull’Esino, ad essa infatti appartenevano nel 1199. Nel 1305 chiesa e monastero subirono gravi danni ad opera dei fabrianesi in guerra con Jesi. In luogo dell’antico monastero sorge ora la chiesetta di S. Sisto ricostruita verosimilmente nel sec. XVIII-XIX. Nella zona sono stati ritrovati manufatti d’epoca neoli­tica e d’epoca romana come del resto analoghi reperti d’età romana sono stati rinvenuti in contrada Massarella ad est di Maiolati. L’intera dorsale tra il VII e il IX secolo venne a trovarsi nel mezzo della fascia confinaria tra il Ducato longobardo di Spoleto-Camerino e la Pentapoli bizantina: molti dei dominus loci poi assurti a capo dei borghi fortificati e quindi dei castelli sono di estrazione longobarda.

 

Percorso

Itinerario n° 6 - Cupramontana, Pian della Casa, Apiro, Fosso dell' Ubriaco, Cervara, Valcarecce, Colognola, S. Pietro, Staffolo, San Paolo, S. Michele, Cupramontana.
Partenza  dal parcheggio antistante la cantina di Colonnara. Di qui in direzione del centro, prendere la strada che porta a Staffolo. Proseguire per la strada asfaltata, fino all'incrocio di Pian della Casa e girare a dx in direzione di Apiro.

Giunti ad Apiro (visita), dirigersi ai Piani di Apiro, in prossimità della piscina seguire la strada in discesa che fiancheggia la pineta, proseguire fino ad incrociare la strada bianca, girare a dx e subito dopo, di nuovo a dx a fianco della chiesetta, imboccare la sterrata in discesa in mezzo al bosco (attenzione discesa pericolosa). Dopo aver terminato i tornanti pietrosi, si sale leggermente attraversando una zona coltivata, per poi ridiscendere attraverso la boscaglia fino alla strada asfaltata. Girare a sx e subito dopo di nuovo a sx per la strada asfaltata che conduce alla sorgente di Crevalcuore; seguire la strada asfaltata per circa due Km e dopo una leggera salita si arriva ad un incrocio in prossimità di un dosso; girare a sx e proseguire in salita sulla sterrata fino a giungere alle case abitate di Valcarecce. Alla fine del paese girare a dx, oltrepassare un lavatoio e proseguire sulla strada bianca, in prossimità di un dosso con incrocio mantenere la dx, seguire la strada prima in discesa poi in leggera salita fino alle case abitate (Ca de Berti), all'incrocio girare a sx per la ripida salita che conduce alla chiesa di Colognola, al successivo incrocio contaddistinto dal grande Crocefisso metallico girare a dx, seguire la strada principale che scende dolcemente e dopo una leggera salita, oltrepassate alcune case abitate, girare a dx per una ripida discesa che porta al torrente dell'Acqualta; da qui si sale fino a San Pietro per poi giungere a Staffolo. Scendere in direzione San Paolo, e proseguire fino al centro abitato.

Giunti a San Paolo, in prossimità del monumento ai Caduti, imboccare la strada asfaltata che conduce alla Contrada Peschereccia, seguire la strada asfaltata che sale fino alla fonte Barbanera, girare a dx e segure la strada di ghiaia che porta in fondo alla vallata fino ad incontrare il fosso di Follonica.

Oltrepassato il primo ponte girare a dx in direzione del secondo, dove inizia una lunga e difficoltosa salita che conduce al paese di San Michele; dopo ca 1700 mt si arriva alla chiesa di San Michele, altrepassata la quale girare a sx imboccando la strada bianca indicata dal cartello stradale "Contrada Colonnara"; dopo aver percorso ca 600 mt in un falso piano si arriva in un incrocio, girare a dx ed iniziare a salire con molta calma perchè in ca 1300 mt si supera un dislivello di ca 200 mt con pendenza media del 16 %. Arrivati alla fine della salita, contrassegnata dal segnale "Stop", per ritornare al punto di partenza proseguire in direzione del "Conad", come indicata dalle freccie segnaletiche.

Lunghezza  ca  Km 35
Tempo di percorribilità  ca  3 h
Percorso di lungo e di media difficoltà - tratto finale difficoltoso

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