La fornace è tornata a rivivere come centro di incon-tro comunitario attraverso nuove progettualità. Vari sono i luoghi di aggregazione all’interno dell’area complessiva: biblioteca, caἀè letterario, informa-giovani, sala Joyce Lussu, Gruppo Solidarietà, con annesso centro documentazione. Tutti questi spazi vivono sotto lo stesso comune multiplo denomi-natore eFFeMMe23, che è l’acronimo di Fornace Moie, mentre 23 fa riferimento al 1923, l’anno in cui la fornace viene dotata del forno Hoἀmann ed è casualmente anche il numero civico dell’intera area. La Fornace da laterizi cessata ogni attività nel 1974 ed entrata per lascito tra le pubbliche proprietà ha subito, dopo un lungo iter burocratico e progettuale, un restauro conclusosi nel 2007 diventando un chiaro esempio di recupero di archeologia industriale. La sua trasformazione in Biblioteca con servizi plurimi è ormai un frequentato e ricercato polo culturale. L’aver mantenuto le volumetrie, la ciminiera ed il Forno Hoἀmann del 1923, ne fa un luogo storico che perpetua il legame della storia sociale del luogo con i nuovi ruoli culturali che questo spazio oἀre alla popolazione e alle nuove generazioni.
La leggenda vuole riportare a Roberto il Guiscardo (1015 - 1085) l'origine del castello di Monte Roberto, dove avrebbe trascorso la sua fanciullezza l'Imperatore Federico II. Più concretamente invece la storia ci riferisce la prima menzione della località in un documento del 1079: un piccolo agglomerato il cui nome fa supporre un feudatario laico, un "signore del luogo", chiamato Roberto probabilmente d'origine longobarda. Agglomerato edilizio e contrada che facevano parte del territorio di Castelbellino, allora Morro Panicale. Solo nel corso del Duecento si ha la trasformazione in un castello vero e proprio. Nel territorio di Monte Roberto è da localizzare, nei pressi dell'abbazia di Sant'Apollinare, l'antica città Planina ricordata da Plinio il Vecchio. Ruderi di una certa consistenza sono stati visibili fino al sette-ottocento: Così in contrada Noceto, nel 1881, fu rinvenuta una necropoli picena (sec. VI a.C.); i reperti allora riportati alla luce sono ora conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Ancona. Nel 1219 Monte Roberto già faceva parte del Contado di Jesi seguendone le vicende e rimanendovi fino al suo scioglimento avvenuto nel 1808. Il centro storico, oltre al nucleo raccolto entro le mura del castello, si sviluppò nel sei-settecento lungo il Borgo, l'attuale Via G. Leopardi. A valle, negli ultimi cinquanta-sessanta anni, ha avuto notevole incremento la frazione di Pianello Vallesina, divisa in parte con il comune di Castelbellino, cresciuta inizialmente attorno alla Chiesa di S. Maria del Trivio del sec. XVII. Quella attuale, dedicata a S. Benedetto, è stata costruita nel 1921 - 1925.
Itinerario n° 7 - Moie, Maiolati Spontini, Colle Celeste, Boccolina, Vecchio Rotone, Moie.
Partendo da Piazza Kennedy seguire Via Trieste per ca un Km e dopo il terzo stop girare a sx in direzione della Vecchia Fornace, seguire la strada imbrecciata che fiancheggia il laghetto di pesca sportiva fino a giungere alla strada asfaltata; girare a sx e subito dopo girare a sx per strada bianca seguire fino a ritornare al centro abitato; girare a dx e subito dopo a dx fino a giungere alla strada statale 76, girare a sx e subito dopo a dx in direzione Superstrada. Oltrepassare il passaggio a livello e il ponte sul Fiume Esino e, dopo 300 mt, girare a dx, costeggiando il vallato seguire la strada per ca 3 Km e dopo una curva a sx iniziare la lunga e difficoltosa salita che porta a Maiolati Spontini. Dopo il cimitero seguire la strada asfaltata che porta al centro del paese, girare a sx e in prossimità del Municipio andare diritti per il Viale alberato che porta al Colle Celeste. Dal Colle Celeste ritornare sul Viale alberato girare a dx per la discesa, giunti in prossimità di un incrocio girare a sx e subito dopo ancora a sx per la lunga discesa della Boccolina. Oltrepassato il ponte sull'Esino girare a dx per arrivare al Vecchio Rotone, in prossimità del quale girare a sx fino ad incontrare sulla sx un ponticello, imboccato il quale si continua in direzione del centro abitato, oltrepassare il sottopassaggio ferroviario e seguire la strada fino ad incrociare di nuovo la S.S. 76, girare a sx e ritornare sulla Piazza Kennedy.
Lunghezza ca Km 15
Tempo di percorribilità ca 1 h 30 min.
Percorso breve ma impegnativo



















